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Donne ebree d’Italia: Studi e testimonianze, 3-8 luglio 2022, Foresteria Monastero di Camaldoli (AR).

Donne ebree d’Italia: Studi e testimonianze, 3-8 luglio 2022, Foresteria Monastero di Camaldoli (AR).

Colloqui ebraico-cristiani di Camaldoli

Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea-CDEC

I Settimana internazionale di studi sull’ebraismo italiano

 

Donne ebree d’Italia:

studi e testimonianze

 

3-8 luglio 2022

Foresteria Monastero di Camaldoli

PROGRAMMA

DOMENICA 3 LUGLIO

14.00-18.00: Accoglienza

19.30: Cena

21.00 Introduzione al convegno

Gabriele Boccaccini, Uno sguardo generale sugli studi sulle donne ebree nell’Italia moderna e contemporanea

LUNEDÌ 4 LUGLIO, MATTINA

9.00: Silvia Haia ANTONUCCIDonne ebree d’Italia nella tradizione religiosa ebraica

9.30: Pia SETTIMIDonne ebree sconosciute, vissute a Padova tra XVI e XVII secolo

10.00: Asher SALAHImmagini di martirio femminile nella letteratura degli ebrei in Italia tra Ottocento e Novecento

10.30: Pausa

11.00: Ida CAIAZZA e Francesca FAVAROIntersezione tra genere e appartenenza religiosa: le donne ebree dell’Italia moderna e contemporanea

11.30: Adele Valeria MESSINA1873, Due racconti di Adele Levi della Vida: tra religione e rinnovamento educativo-politico

12.00: Dibattito sulle relazioni della mattina

POMERIGGIO

15.00: Shulamit FURSTENBERGLibri e donne del Rinascimento ebraico italiano

15.30: Gabriella ROMANIErminia Fuà Fusinato tra Risorgimento e Unità d’Italia

16.00: Maria Luciana BUSEGHINAlice Hallgarten Franchetti: protagonista del rinnovamento spirituale, pedagogico e imprenditoriale tra ’800 e ’900

16.30: Pausa

17.00: Tonino NOCERAVirginia Olper Monis

17.30: Monica MINIATIEmma Boghen Conigliani

18.00: Dibattito sulle relazioni del pomeriggio

MARTEDÌ 5 LUGLIO, MATTINA

9.00: Silvia ALESSANDRIDiari di donne in un archivio di famiglia: Olga Pegna, Milla Padovani Cagli

9.30: Caterina DEL VIVOLaura Orvieto, le attrattive della realtà monastica toscana e il “Leone da Rimini”

10.00: Marina BAKOSAudaci e appassionate sperimentatrici. Artiste ebree del Novecento italiano

10.30: Pausa

11.00: Roberta DE PICCOLILa musica tra educazione e didattica nel primo Novecento italiano. Le voci femminili di Elisabetta Oddone Sulli-Rao, Lina Schwartz, Arpalice Cumàn Pertile, Annie Vivanti, Hedda, Teresàh

11.30: Dibattito sulle relazioni della mattina

POMERIGGIO

15.00: Elena BRANCAPrima Guerra Mondiale: Ufficiali Mediche e farmaciste (Luisa Ancona)

15.30: Marina ARBIBL’«ebraismo invisibile» nelle Memorie e nell’opera di Amalia Picherle Rosselli (1870-1954)

16.00: Eirene CAMPAGNAEbree#vite parallele. Reinterpretazioni memoriali in chiave femminile

16.30: Pausa

17.00: Sandra TERRACINA e Ambra TEDESCHIIl segno di Mara Coen: tra innovazione e ritorno al passato

17.30: Dibattito sulle relazioni del pomeriggio

MERCOLEDÌ 6 LUGLIO, MATTINA

9.00:  Filippo PETRUCCIDonne ebree italiane e Resistenza: il caso di Nadia Gallico Spano

9.30: Liliana PICCIOTTOEloisa Ravenna e il processo Boshammer

10.00: Manuele GIANFRANCESCOGiorgina Arian Levi: un’insegnante attraverso le epoche d’Italia

10.30: Pausa

11.00: Alberto GIORDANOGendered Experiences of the Holocaust in Italy: Space, place and Testimonies

11.30: Dibattito sulle relazioni della mattina

POMERIGGIO LIBERO

Visita alla biblioteca dell’Eremo di Camaldoli (facoltativo)

SERA: Evento culturale

GIOVEDÌ 7 LUGLIO, MATTINA

9.00: Annalisa CEGNADonne ebree tra internamento e deportazione

9.30: Emilia PEATINIOlga Blumenthal: storie di famiglie e di una vita

10.00: Marta BAIARDILiana Millu testimone

10.30: Pausa

11.00: Inge LANSLOTSLe bambine deportate riemerse e la lotta all’indifferenza rivolta ai bambini/ragazzi del Duemila. Le testimonianze di Liliana Segre, Tatiana e Andra Bucci a confronto

11.30: Dibattito sulle relazioni della mattina

POMERIGGIO

15.00: Natalie DUPRE’Una memoria in atto: il processo della riscrittura nella narrativa di Edith Bruck

15.30: Rachelle GLOUDEMANSL’opera di Edith Bruck tra migrazione e memoria: alcune riflessioni sulla narrativizzazione del ‘viaggio’ delle memorie

16.00: Michael SHERBERGRipensare Natalia Ginzburg

16.30: Pausa

17.00: Claudia MILANIDonne e studi rabbinici in Italia, a partire dall’esempio di Lea Sestieri

17.30: Dibattito sulle relazioni del pomeriggio

VENERDÌ 8 LUGLIO, MATTINA

9.00: Adriana CHEMELLOI “romanzi di memoria” di Giacoma Limentani

9.30: Helen BRUNNER, “Giacometta Limentani: una maestra di Midrash”

10.00: Marcella FILIPPAUrsula Hirschman: come in una giostra

10.30: Pausa

11.00: Tavola rotonda conclusiva e dibattito

DOPO PRANZO: partenze

Con il contributo di

Alessandro Nangeroni-International Endowment per il dialogo interreligioso

Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI)

Alberto Italian Studies Institute

Shemah

Fondazione per le Scienze Religiose Giovanni XXIII-fscire.it

Associazione Donne Italiane (ADEI-WIZO)

Prenotazioni e informazioni:Foresteria del Monastero, 52014 Camaldoli (AR)

Tel. 0575 556013 – Fax 0575 556001, foresteria@camaldoli.it

www.camaldoli.it

 

BREVI NOTE BIOGRAFICHE

 

SILVIA ALESSANDRI: Già Vice Direttrice della Biblioteca Nazionale di Firenze.

SILVIA HAIA ANTONUCCI: è responsabile dell’Archivio storico della Comunità ebraica di Roma “Giancarlo Spizzichino”, collabora con il Museo Ebraico di Roma, è giornalista pubblicista, svolge attività didattica e di comunicazione sulla Shoah, l’ebraismo e la storia della Comunità ebraica di Roma; su tali argomenti ha pubblicato volumi e ha tenuto lezioni e conferenze in Italia ed all’estero. E’ stata vicepresidente dell’Associazione Italia-Israele Roma-AIIR. Tra le pubblicazioni si segnalano: Dopo il 16 ottobre. Gli ebrei a Roma tra occupazione, resistenza, accoglienza e delazioni (1943-1944), curatela insieme a C. Procaccia, Roma, Viella, 2017; La donna nel mondo ebraico ortodosso: il dibattito recente, in «Rassegna Mensile di Israel», Vol. 81, n. 1, gennaio-aprile 2015-Tevet-Nissan 5775, Roma, La Giuntina, 2015, pp. 121-130; Un amore Capitale. Salvatore Fornari e Roma, Padova, Esedra editrice, 2014

MARINA ARBIB: of Italian origin, Ph.D. in philosophy, scholarship holder at Frankfurt University (Frankfurt, Germany) and Hebrew University (Jerusalem), has published two books and about thirty articles in several European languages and in Hebrew on Kafka, Scholem and modern Jewish thought from an interdisciplinary perspective. She teaches at the Reichman University in Israel.

MARTA BAIARDI: Studiosa della Shoah e delle tematiche relative alla trasmissione della memoria, collabora come ricercatrice all’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea. Ha pubblicato numerosi contributi, specificamente sulle persecuzioni antiebraiche a Firenze (nell’ambito di una ricerca coordinata da Enzo Collotti), sulla memorialistica, sulla deportazione delle donne. Per i nostri tipi ha curato, insieme ad Alberto Cavaglion, Dopo i testimoni. Memorie, storiografie e narrazioni della deportazione razziale (2014).

MARINA BAKOS: Storica dell’arte, ha curato fra l’altro la mostra “Artiste del Novecento tra visione e identità ebraica”, esposta alla Galleria di Arte Moderna di Roma.

GABRIELE BOCCACCINI: Studioso del giudaismo del Secondo Tempio e delle origini cristiane, completata la propria formazione in Italia, dal 1992 insegna negli Stati Uniti presso la University of Michigan. Dal 2001 dirige l’Enoch Seminar da lui fondato. Tra le sue pubblicazioni sono disponibili in italiano: Il medio giudaismo (Marietti 1993), Oltre l’ipotesi essenica (Morcelliana 2003), I giudaismi del Secondo Tempio (Morcelliana 2008) e Dallo stesso grembo (con P. Stefani, EDB 2012).

ELENA BRANCA: Socia della Società Italiana di storia della Medicina e dell’A.N.S.M.I. Piemonte e Valle d’Aosta, è cultrice di storia della Croce Rossa e della Medicina (con particolare riferimento al ruolo della donna). Si occupa inoltre di rievocazione storica con il Gruppo Storico A.N.S.M.I. Piemonte, 12th Durham Light Infantry Italian Reenacting Group, The Gordon Hilanders 1914 18 Italian branch.

HELEN BRUNNER: psicologa psicoterapeuta, vive e lavora a Trieste. Oltre all’attività clinica, svolge consulenze e interventi di formazione. È autrice del libro Come un pescatore di perle (2001) e ha curato il volume Come un pescatore di perle – parte seconda: (rap-) presentazioni (2005), entrambi pubblicati da Ibiskos Editrice Risolo, Empoli. Numerosi suoi contributi su argomenti professionali, storie di famiglia e psicogenealogia sono apparsi su riviste specializzate e in volumi collettivi sia italiani che stranieri. Ha pubblicato vari libri con le Edizioni PulcinoElefante (Osnago). In collaborazione con Comunicarte snc ha curato le mostre “Così per il piacere” (Trieste, 2008) e “In Stazione, per il piacere” (Trieste, 2010) dedicate al lavoro di questa casa editrice. Ha inoltre curato il Quaderno di Laura W. (Comunicarte Edizioni 2015) dedicato a Laura Weiss. E’ socia della SIL (Società Italiana delle Letterate) dal 2008.

MARIA LUCIANA BUSEGHIN: Antropologa culturale e scrittrice, si occupa di arti applicate, soprattutto tessili, svolge attività scientifica e didattica in diversi ambiti: dall’artigianato artistico, alla moda e costume, alla gastronomia.

IDA CAIAZZA e FRANCESCA FAVARO: Ida Caiazza è ricercatrice presso l’Università di Oslo. Francesca Favaro è Dottore di ricerca e docente a contratto presso l’Università di Padova.

EIRENE CAMPAGNA: Dottore di ricerca allo IULM di Milano.

ANNALISA CEGNA: è dottoranda in Studi internazionali presso l’Università degli studi di Napoli L’Orientale e direttrice dell’istituto storico di Macerata. Collabora con l’Istituto nazionale “Ferruccio Parri”, con l’Università di Macerata e co-dirige la collana editoriale Eum (Edizioni Università di Macerata) “Spazi e culture del Novecento”. I suoi ambiti di ricerca vertono su questioni attinenti al rapporto tra donne e fascismo. Si occupa, inoltre, di storia rurale e di seconda guerra mondiale, con particolare riferimento all’occupazione tedesca dell’Italia.

ADRIANA CHEMELLO: è docente emerito di Letteratura italiana presso il Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari (DiSLL) dell’Università di Padova. Ha pubblicato numerosi saggi in volumi miscellanei in Italia e all’estero, occupandosi di diversi generi letterari (da quello epistolare a quello biografico). Ha studiato la trattatistica di comportamento, con particolare attenzione a quella sulla donna dal Cinquecento all’Ottocento, la figura letteraria della lettrice e la produzione letteraria delle donne. Ha collaborato al volume A History of Women’s Writing in Italy (Cambridge 2000). Tra i suoi lavori: Alla lettera. Teorie e pratiche epistolari dai Greci al Novecento (Milano 1998); Geografie e genealogie letterarie, con L. Ricaldone (Padova 2000); Tre donne d’eccezione. Vittoria Aganoor, Silvia Albertini Tagliavini, Sofia Bisi Albini. Dai carteggi inediti con Antonio Fogazzaro (Padova 2005); C. Percoto, I Racconti, a cura di A. Chemello (Roma 2011); Fogazzaro nel mondo, con F. Finotti (Vicenza 2013). Ha curato con M. Moretti la corrispondenza tra Aldo Capitini e Gianfranco Contini (Firenze 2012).

ROBERTA DE PICCOLI: insegna Storia della Musica nel Liceo Musicale Carlo Sigonio di Modena.

CATERINA DEL VIVO: ha lavorato molti anni all’Archivio Contemporaneo “Alessandro Bonsanti” ed è attualmente responsabile dell’Archivio Storico del Gabinetto Vieusseux. Ha redatto e pubblicato inventari e cataloghi, ha curato carteggi ed edizioni testuali. Si è dedicata in particolare allo studio biografico di personaggi femminili dell’Ottocento e del Novecento: fra le sue pubblicazioni in questo ambito ricordiamo La moglie creola di Giuseppe Montanelli. Storia di Lauretta Cipriani Parra (Pisa 1999). Da anni approfondisce aspetti e figure della cultura ebraica degli ultimi due secoli, soprattutto attraverso lo studio delle carte d’archivio della famiglia Orvieto; recentemente ha curato la valorizzazione di archivi di artisti del secolo XIX vissuti a Firenze, come lo scultore americano Hiram Powers. Dal 2004 coordina per l’Associazione Nazionale Archivisti Italiani (ANAI) la collana di piccole guide agli archivi toscani sconosciuti o nascosti “Quaderni di Archimeetings”. Per l’editore Olschki ha pubblicato “Il Marzocco”. Carteggi e cronache fra Ot[1]tocento e Avanguardie 1896-1913 (1985) e l’autobiografia di Laura Orvieto Storia di Angiolo e Laura (2001).

NATALIE DUPRÉ: is assistant professor of Italian Literature, Culture and Translation at the KU Leuven Research Unit of Literary Studies.

MARCELLA FILIPPA: Storica, saggista, traduttrice, giornalista pubblicista, vincitrice di premi letterari, ha diretto mostre, realizzato sceneggiature per documentari, coordinato progetti europei, consulente di case editrici, responsabile di collane editoriali sulla storia delle donne e sul pensiero femminile europeo. Ha pubblicato numerosi libri di storia del Novecento.

MANUELE GIANFRANCESCO: è Dottorando in Storia presso il Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo alla Sapienza Università di Roma.

ALBERTO GIORDANO: Professor in the Department of Geography at Texas State University, a former (2018-2019) President of UCGIS, the University Consortium for Geographic Information Science, and department from 2013-2018.

RACHELLE GLOUDEMANS: è dottoranda in letteratura italiana presso la KU Leuven (Belgio). Il suo progetto di dottorato, finanziato dalla Research Foundation – Flanders (FWO), è incentrato sui temi della migrazione, le varie nozioni di “casa” e le memorie e identità transculturali nei testi letterari scritti da autori ebrei, immigrati in Italia a partire dagli anni ’40 del secolo scorso.

INGE LANSLOTS: is associate professor of Italian culture at the Research Unit of Translation studies at Katholieke Universiteit in Leuven (Belgium). At Campus Antwerp, she teaches Italian culture and translation. She is currently the Vice Campus Dean of Research.

MONICA MINIATI e EMMA BOGHEN CONIGLIANI: Monica Miniati ha conseguito il dottorato in Storia all’Istituto Universitario Europeo di Firenze. Ha insegnato all’Université di Paris XII e all’École des Hautes Études en Sciences Sociales. Nel 2008 ha pubblicato per Viella Le “emancipate”.

TONINO NOCERA: Studioso di ebraismo, ha pubblicato numerosi contributi sulla storia degli ebrei in Calabria.

EMILIA PEATINI: ex maestra, laureata in Storia

 

FILIPPO PETRUCCI: è docente nella Facoltà di Scienze Economiche, Giuridiche e Politiche dell’Università di Cagliari.

LILIANA PICCIOTTO: è responsabile della Ricerca storica della Fondazione CDEC di Milano.

GABRIELLA ROMANI: is a Professor of Italian at Seton Hall University. She received a Laurea from the University of Rome “La Sapienza” and a Ph.D. in Italian Studies from the University of Pennsylvania. At Seton Hall she also directs the Charles and Joan Alberto Italian Studies Institute and the Summer Study-Abroad Program in Rome.

ASHER SALAH: Professore associato presso il dipartimento di storia e teoria dell’Accademia di belle arti Bezalel e docente all’Università Ebraica di Gerusalemme; è stato Primo Levi Fellow per l’anno accademico 2011-2012 presso il Katz Center for Advanced Judaic Studies a Filadelfia. Specializzato in storia e letteratura degli ebrei in Italia in età moderna, ha pubblicato numerosi saggi e monografie tra cui La République des Lettres: Rabbins, médecins et écrivains juifs en Italie au XVIIIe siècle, Brill, Boston-Leiden 2007, e l’edizione italiana di Samuele Romanelli, Visioni d’Oriente: itinerari di un ebreo italiano nel Marocco del Settecento, Giuntina, Firenze 2006. Scrive di cinema ebraico e israeliano e ha tradotto diversi testi di narrativa e saggistica israeliana tra cui alcune opere di A. B. Yehoshua.

PIA SETTIMI: Studiosa indipendente. Ha pubblicato numerosi saggi sulle donne ebree in età moderna in Italia.

MICHAEL SHERBERG: is associate professor of Italian at Washington University in St. Louis. He lives in St. Louis.

SANDRA TERRACINA e AMBRA TEDESCHI: Studiose indipendenti, hanno lavorato per decenni nel management dell’Istituto Pitigliani di Roma.

Dott.ssa Silvia Haia Antonucci, Responsabile della funzione archivistica di conservazione presso l’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma (ASCER) “Giancarlo Spizzichino”

Recapiti: largo Stefano Gaj Tachè (Sinagoga), 00186 Roma, Tel. +39 0668400663, Fax +39 0668400664,
email: archivio.storico@romaebraica.it, sito web: https://www.romaebraica.it/dibac#archivio-storico, Fb: https://www.facebook.com/TourArchivioStorico/, Instagram: https://www.instagram.com/archiviostorico.cer/
Orario: da lunedì a giovedì 8,30-18,00; venerdì e domenica 8,30-12,30; sabato chiuso.
Orario estivo (da giugno ad agosto): da lunedì a giovedì 8,30-17; venerdì, sabato, domenica: chiuso.
Periodi di chiusura annuali: festività nazionali ed ebraiche (cfr. Gazzetta Ufficiale).

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Roma: Giornata Europea della Cultura Ebraica (domenica 6 settembre 2020)

Roma: Giornata Europea della Cultura Ebraica (domenica 6 settembre 2020)

ASCER

Ore 10.00, 11.30, 16.00, 17.30

VISITE GUIDATE AI TESORI CONSERVATI NELL’ARCHIVIO STORICO

DELLA COMUNITÀ EBRAICA DI ROMA “GIANCARLO SPIZZICHINO”

a cura di Silvia Haia Antonucci (Responsabile dell’ASCER)

Ingresso contingentato. Prenotazione obbligatoriaarchivio.storico@romaebraica.it

Punto d’incontro: Lungotevere Cenci, angolo Largo Stefano Gaj Tachè (di fronte al Tempio Maggiore)

Si raccomanda la puntualità

PALAZZO DELLA CULTURA

Via del Portico d’Ottavia, 71

Ore 12.00

COMUNITA’ EBRAICA DI ROMA: PASSATO E PRESENTE

Gli ebrei di Roma, Serena Di Nepi

Gli ebrei sefarditi, Gabriella Yael Franzone

Gli ebrei ashkenaziti, Shalom Hazan

Gli ebrei libici, David Meghnagi

Modera: Paolo Conti

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

Ore 17.45

VIAGGIO TRA I COGNOMI, I MESTIERI E IL DIALETTO GIUDAICO ROMANESCO

Con Claudio ProcacciaMicaela Procaccia

e la partecipazione straordinaria di Enrico Montesano

Ingresso libero fino ad esaurimento postiGECE Roma Programma 2020

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L’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma a casa vostra

L’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma a casa vostra

Comunità Ebraica di Roma. Assessorato alla Cultura e all’ASCER

In questo momento di difficoltà profonda e di lontananza, l’Assessorato alla Cultura con l’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma ha deciso di promuovere, attraverso il Dipartimento Beni e Attività Culturali, una serie di iniziative.

Questo progetto specifico, dal titolo “l’Archivio Storico a casa vostra”, propone agli interessati alla storia della Comunità Ebraica di Roma un ciclo di lezioni, o meglio una serie di clip di pochi minuti ciascuna, che consentiranno di ricostruire in modo agile la storia della nostra collettività dalle origini del suo insediamento a Roma fino ai giorni nostri.

sito web: http://www.romaebraica.it/archivio-storico-ascer/

Oltre agli interventi dello staff del Dipartimento Beni e Attività della CER, sono previsti contributi da parte di studiosi ed esperti del settore che potranno approfondire alcuni nuclei tematici relativi alla storia della nostra comunità.

#LaCulturaNonSiFerma
#IoRestoACasa

Dott.ssa Silvia Haia Antonucci, Responsabile dell’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma (ASCER) “Giancarlo Spizzichino”
Largo Stefano Gaj Tachè (Sinagoga), 00186 Roma, Tel. 0668400663, Fax 0668400664

sito webhttp://www.romaebraica.it/archivio-storico-ascer/
Orario (su appuntamento): lun-gio 9,00-13,30 e 14,00-17,30; dom 8,30-12,30; ven e sab chiuso

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Apertura straordinaria dell’Archivio storico della Comunità ebraica di Roma. Un’opportunità da non perdere!

Apertura straordinaria dell’Archivio storico della Comunità ebraica di Roma. Un’opportunità da non perdere!

Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma (ASCER)

«Giancarlo Spizzichino»

Apertura straordinaria:

Domeniche 27 ottobre, 3 e 10 novembre 2019: h 13,00-14,30; 14,30-16,00

Entrata in Lungotevere Cenci (Sinagoga Maggiore)

(per questioni di capienza, per ognuna delle 2 visite,

avranno accesso le prime 20 persone

che si prenoteranno al seguente indirizzo email: dibac@romaebraica.it)

La Comunità di Roma è la più antica d’Europa essendo la sua presenza nel II secolo a.e.c., ben prima della distruzione del Tempio di Gerusalemme (70 e. v.).

L’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma è ritenuto uno tra più importanti archivi d’Europa per ciò che riguarda la storia degli ebrei e, nel 1981, il Ministero per i Beni Culturali lo ha dichiarato di “notevole interesse storico”.

Conserva, prevalentemente, documenti relativi al periodo compreso tra l’inizio dall’età del ghetto (1555) e gli anni immediatamente successivi alla Seconda guerra mondiale suddivisi in

1) Archivio Medievale e Moderno che conserva, tra l’altro, notizie diverse sulla popolazione, vita quotidiana degli ebrei, sull’attività delle “Cinque Scole” o Sinagoghe e delle Confraternite del ghetto, informazioni di carattere economico, finanziario e fiscale, carte riguardanti l’amministrazione della Comunità, e la condizione giuridica e civile degli ebrei all’interno dello Stato pontificio, lo Jus Gazagà (diritto di inquilinato perpetuo), il prestito contro interesse e la gestione dei banchi di pegno, le false accuse di omicidio rituale, i battesimi clandestini e forzati, i rapporti con la Casa dei Catecumeni, le restrizioni per la detenzione dei libri ebraici, e le diverse vessazioni cui era soggetta la popolazione ebraica nel periodo del carnevale e durante altre festività cattoliche);

2) Archivio Contemporaneo che conserva documentazione di carattere amministrativo, contabile e fiscale, materiale relativo alla fase dell’emancipazione dopo la breccia di Porta Pia (1870), alle persecuzioni razziali, alla costruzione delle nuove sinagoghe, alla legislazione della Comunità ebraica di Roma e delle Confraternite, che poi confluirono nella Deputazione di Assistenza, negli Asili infantili israelitici, nell’Ospedale Israelitico, ai verbali delle sedute del Consiglio della Comunità.

3) Archivio Fotograficoche conserva le immagini dall’epoca del ghetto nei periodi immediatamente precedenti la sua distruzione ad oggi, comprese foto della Terra di Israele scattate nei primi decenni del ‘900).

4) Archivio Musicale che conserva 740 spartiti di musica liturgica ebraica dal periodo del ghetto ad oggi.

L’iniziativa è realizzata con il contributo della Regione Lazio, Area Servizi Culturali, Promozione della Lettura e Osservatorio della Cultura, legge regionale 42/1997, artt. 13-16

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“Possa il suo ricordo essere benedetto” Zikronò Livrachà,

“Possa il suo ricordo essere benedetto” Zikronò Livrachà,

Comunità Ebraica di Roma

In occasione del cinquantesimo anniversario dalla scomparsa,
ricordiamo
Elena Ravenna z.l.
(Zikronò Livrachà, “Possa il suo ricordo essere benedetto”)
Direttrice della Scuola Ebraica Vittorio Polacco dal 1928 al 1964
Saluti
Riccardo Di Segni, Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Roma
Ruth Dureghello, Presidente della Comunità Ebraica di Roma
Interviene
Milena Pavoncello
Coordinatrice delle attività didattiche ed educative
della Scuola Primaria Ebraica Vittorio Polacco
“Costruire, difendere, ricostruire:
Elena Ravenna direttrice della scuola ebraica in due epoche”
Porteranno la loro testimonianza
Emma Alatri, Andrea Lattes, Marta Lattes
Modera
Silvia Haia Antonucci, responsabile dell’Archivio Storico
della Comunità Ebraica di Roma “Giancarlo Spizzichino”
Mercoledì 13 settembre 2017, ore 17.00
Palazzo della Cultura, via del Portico d’Ottavia 71, Roma
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Mercoledì 1 marzo 2017 ore 9.00/Liceo Classico e Linguistico “Piero Gobetti” – Fondi (LT)

Mercoledì 1 marzo 2017 ore 9.00/Liceo Classico e Linguistico “Piero Gobetti” – Fondi (LT)

Presentazione del volume

“La punizione che diventò salvezza.
Il salvataggio della famiglia Sonnino durante la Shoah ad opera del Prof. Giuseppe Caronia”

a cura di Silvia Haia Antonucci e Micol Ferrara

Udine, Forum Editrice Universitaria, 2014(a cui è allegato il DVD di Silvia Haia Antonucci e Micol P. Ferrara, Non dovevamo essere qui, documentario realizzato dall’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma e dall’Associazione Culturale “Le Cinque Scole”, Roma, società DocLab)

Incontro con il co-autore
Silvia Haia Antonucci
(Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma “Giancarlo Spizzichino”)

Mercoledì 1 marzo 2017 ore 9,00
Liceo Classico e Linguistico “Piero Gobetti”, Aula Magna
Via Pietro Gobetti, 2, 04022 Fondi (LT)

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Un amore Capitale.

Un amore Capitale.

Salvatore Fornari e Roma. di Silvia Haia Antonucci*   

Recensione di Marco Brunazzi**


Il bel libro di Silvia Haia Antonucci, responsabile dell’Archivio storico della Comunità Ebraica di Roma, è un nuovo e interessante contributo per la messa in luce di quell’immenso patrimonio di storia e di memorie della più antica comunità ebraica d’Italia, quella di Roma.

Si tratta infatti di una monografia dedicata a Salvatore Fornari, orafo e argentiere, ma anche eclettica figura di artista, fotografo, collezionista e intellettuale del Novecento, che fu tra i protagonisti della fondazione (1960) del Museo Ebraico di Roma e suo primo Direttore. La ricerca spazia quindi dalla biografia personale alla ricostruzione degli ambienti e delle atmosfere nelle quali Fornari visse, grazie anche al bell’apparato iconografico che arricchisce il volume. Molto stimolante anche l’appendice di interviste, mentre di particolare efficacia risulta la introduzione di Anna Foa.

Questo lavoro di Silvia Haia Antonucci si segnala però anche per il contributo che arreca alla più approfondita conoscenza di quello che fu il mondo degli ebrei italiani a partire dagli anni dell’Unità nazionale e per buona parte del Novecento.

Una conoscenza che purtroppo non ha mai fatto parte della memoria diffusa e di senso comune tra gli italiani, dove invece mai del tutto scomparsi e sotto traccia continuano ad allignare pregiudizi d’antica matrice antiebraica o addirittura, più o meno camuffati di “antisionismo”, antisemiti.

Eppure, se si guarda all’apporto degli ebrei al Risorgimento nazionale e soprattutto alla rapida e profonda integrazione che ebbe luogo nei primi decenni successivi, si comprende appieno il senso di quell’acuta osservazione che fece Arnaldo Momigliano. E cioè che gli ebrei rappresentavano, nel processo unificatore, una regione senza territorio, ma certamente equivalenti alle altre regioni i cui abitanti, divenendo italiani, non per questo perdevano il senso della loro identità locale originaria. E in effetti, l’intera storia degli ebrei italiani, dal Risorgimento al 1938, non si può non leggere che in questo modo. Uno straordinario caso di profondissima integrazione nazionale, sociale, culturale, affettiva, che nondimeno preservava, con discrezione e costanza, il nucleo dell’antica e mai dismessa identità.

Il paradosso della coscienza collettiva diffusa italiana è quello di non avere mai del tutto acquisito la consapevolezza di quella vicenda storica, né, dopo, dei mutamenti intervenuti. Infatti, è evidente che quella storia esemplare e onorevole subì una drammatica cesura con l’introduzione delle ignobili leggi razziali (cioè antiebraiche) nel 1938. A quella seguirono gli anni dell’orrore della Shoah e poi ancora, ovviamente su altro e positivo piano, la nascita dello Stato di Israele. Si vuol dire insomma che dopo quei tre eventi capitali, la riflessione degli ebrei italiani su se stessi e la loro identità non poteva non mutare e che quel tormentato e intenso dibattito continua ancora.

Il superficiale e autoconsolatorio approccio che in termini di opinione pubblica e divulgazione storica continua invece a prosperare tra gli italiani non ebrei è anche frutto di questa scarsissima conoscenza storica, del “prima” come del “dopo”.

Con gli ebrei d’Italia essi hanno convissuto per secoli e, come a Roma, addirittura millenni. Con l’unificazione nazionale sono cadute le norme discriminatorie e restrittive e gli ebrei hanno condiviso senza problemi luoghi, funzioni, impieghi, lavori e ogni aspetto della vita culturale e civile. Hanno condiviso vicinati e compagni di banco e di pianerottolo, dividendosi, come tutti gli italiani, in ogni possibile varietà di posizioni politiche e scelte ideali. Ma ciononostante, allo scoccare del fatale 1938, si stenta a rintracciare, pur nelle condizioni di conformismo coatto che il fascismo a tutti imponeva, un pur minimo ma significativo moto personale, se non collettivo, di protesta o almeno di disagio critico capace di dare un segno percepibile che non fosse il celato mormorio e il borbottio privato.

Ma anche dopo, il lavoro ingrato e penoso che gli ebrei italiani hanno compiuto su se tessi per darsi ragione dell’accaduto e per trovare posizioni corrispondenti all’evoluzione storica, inevitabilmente con una revisione critica dei presupposti identitari sino allora mantenuti, è stato e poco compreso e per nulla ricollocato in un processo di autocoscienza storica della comunità nazionale.

Eppure, la storia di un ebreo italiano e romano come Salvatore Fornari, che ebbe la ventura di vivere quasi per intero l’arco del secolo (1900-1993), riassume, pur nelle peculiarità personali, quella intera vicenda, che è storica e culturale insieme.

Ecco perché il libro della Antonucci su Salvatore Fornari è di grande utilità. Perché, al di là dei meriti di una ricerca storica di eccezionale e originale valore, dà conto di una vicenda umana e culturale esemplare.

Non può non commuovere ancora leggere, tra le poesie in romanesco di Fornari, versi come questi:Quinni se domannate a li romani / de riparlà er dialetto de Pasquino / eccheme qui: comincio da domani (Romanesca, 1978). E riflettere allora su quale patrimonio di sentimenti e di affetti (per non parlare di quello storico e sociale) una piccolissima minoranza come quella ebraica (solo l’1 per mille, aveva sentenziato Mussolini per giustificarne l’esclusione da pubblici uffici e professioni) ha lasciato a tutti gli italiani, di ieri ma anche di oggi e, si spera, di domani.

Marco Brunazzi
** Vicepresidente dell’Istituto di Studi Storici Gaetano Salvemini di Torino e docente di Storia Contemporanea presso l’Università degli Studi di Bergamo.  

Articolo pubblicato su : “HaKeillah“. Bimestrale ebraico torinese. Organo del Gruppo di Studi Ebraici. 

Silvia Haia Antonucci* “Un amore Capitale. Salvatore Fornari e Roma“, Esedra editrice, Padova, 2014, € 19




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Sefarad a Roma: Antico Codice Pentateuco

Sefarad a Roma: Antico Codice Pentateuco

Biblioteca Nazionale Centrale di Roma
Via Castro Pretorio 105

Lunedì 20 aprile 2015
                
Ore 10,30-14,00
esposizione del :

Codice pergamenaceo in folio contenente il Pentateuco, appartenuto per secoli alla Scuola (Sinagoga) Castigliana

recentemente restaurato grazie alla donazione di un privato,

scritto su due colonne con commenti masoretici a capo e a piè di pagina, copiato a mano in Barcellona per incarico di Itzhak, figlio di Avraham, figlio di Shmuel, figlio di Ardit, residente in Maiorca;

completato nel mese di Iyar dell’anno 5085 secondo il calendario ebraico (1325 del calendario giuliano),

il secondo, per antichità, dei 25 volumi scampati alla razzia perpetrata tra l’ottobre e il dicembre 1943 dalle SS della Einsatztab Reichsleter Rosenberg, che furono nascosti presso la Biblioteca Vallicelliana e furono restituiti indenni alla Comunità ebraica all’indomani della liberazione.


Nell’ambito della manifestazione
 Kosher a Roma.
 III Festival della storia e della cultura enogastronomica ebraica a Roma
Sefarad a Roma.

Ebrei spagnoli, portoghesi e nordafricani nella storia della “Città Eterna”
19-30 aprile 2015


Iniziativa realizzata dalla Camera di Commercio di Roma
in collaborazione con:
Centro di Cultura Ebraica della Comunità di Roma
Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi
Real Academia de Espana en Roma
Biblioteca Nazionale Centrale di Roma
Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma
Instituto Cervantes Roma
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Un amore Capitale.Salvatore Fornari e Roma

Un amore Capitale.Salvatore Fornari e Roma

“Un amore Capitale.Salvatore Fornari e Roma”

 

Silvia Haia Antonucci 



  Giovedì 29 maggio 2014, ore 17,30 – Museo Ebraico di Roma

 COMUNICATO STAMPA

La II edizione del Segnalibro, iniziativa promossa dall’Associazione culturale Progetto Arkés e fortemente sostenuta dalla Banca Popolare del Frusinate – evento organizzato in collaborazione con il Dipartimento Beni ed Attività Culturali e l’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma, il Museo Ebraico di Roma, il Centro di Cultura Ebraica, l’Associazione Daniela Di Castro, con il patrocinio di Roma Capitale, Provincia di Roma e Regione Lazio – è stata assegnata a Silvia Haia Antonucci autrice del volume: Un amore Capitale.Salvatore Fornari e Roma. Edita dalla Esedra, l’opera è stata inserita nella collana di studi ebraici Toledot.

La cerimonia di premiazione avverrà a Roma, presso il Museo ebraico, il 29 maggio p.v. alle ore 17,30 e vede la partecipazione delle più alte autorità della Comunità ebraica, dei rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali.

I lavori saranno aperti dal Rabbino Capo, Riccardo Shmuel Di Segni, e dal presidente della Banca Popolare del Frusinate, dr. Carlo Salvatori. A presiedere l’evento sarà Rita Padovano, Presidente dell’Associazione culturale Progetto Arkés.
L’evento si inserisce nel solco della decennale attività dell’Associazione volta a sostenere i giovani.

Il libro, inedito, è il frutto dello sviluppo, rielaborazione e aggiornamento di un lungo studio condotto dall’autrice. Una storia positiva che contribuisce ad arricchire la conoscenza di un popolo presente nella città di Roma da più di ventidue secoli, le cui vicende celano episodi ancora sconosciuti, come il caso di Salvatore Fornari e la sua partecipazione alla vita culturale dell’epoca. L’intento è quello colmare questo gap evidenziando il contributo dato dagli ebrei nella produzione artistica della città di Roma dall’Emancipazione all’Unità d’Italia fino agli inizi degli anni Ottanta del Ventunesimo secolo. Un saggio di eccellenza che la Esedra Editrice ha voluto inserire nella collana di studi ebraica Toledot.

Nel corso dell’iniziativa saranno proiettate immagini del Fondo Fornari conservato nell’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma. A Silvia Haia Antonucci sarà consegnato un segnalibro, opera del maestro Giovanni Raspini.

All’incontro partecipano: Gianni Ascarelli (Assessore del Dipartimento Beni ed Attività Culturali della Comunità Ebraica di Roma); Flavia Barca (Assessore alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale); Michela Di Biase (Presidente della Commissione Cultura di Roma Capitale); Fabio Bellini (Vice Presidente della Commissione Affari costituzionali e statutari della Regione Lazio); Lizica Mihut (Presidente del Consiglio Accademico dell’Università “A. Vlaicu” di Arad-RO); Sergio Mattarella (Giudice della Corte Costituzionale).

I tratti di Salvatore Fornari sono tracciati da Cesare Terracina (storico dell’arte); Anna Foa (Sapienza Università di Roma, cattedra di Storia moderna e contemporanea); Claudio Procaccia (Direttore del Dipartimento Beni ed Attività Culturali della CER); Alberto Di Castro (Presidente dell’Associazione Daniela Di Castro).

“Il merito di questo volume – ha dichiarato Rita Padovano – sta nell’aver riportato alla luce la figura di Fornari, ma anche gli ambienti e gli anni in cui egli è vissuto, anni che attraversano la più ampia e tragica storia degli ebrei durante il Novecento. Tutto questo è stato possibile grazie al management della Banca Popolare del Frusinate, il Presidente, Carlo Salvatori, il Presidente Domenico Polselli, il Direttore Generale, Rinaldo Scaccia, il Consiglio di Amministrazione e la Commissione Marketing dell’Istituto bancario”.

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Giovanni Paolo II e il dialogo interreligioso

Giovanni Paolo II e il dialogo interreligioso

Roma: Mostra Fotografica “Karol Wojtyla ed il dialogo interreligioso” 

L’ Opera Karol Wojtyla per il sollievo della sofferenza umana in collaborazione con l’Ufficio Rabbinico della Comunità Ebraica di Roma, il Vicariato di Roma ed il Centro Islamico Culturale d’Italia, con il patrocinio di Ministero della Salute, Regione Lazio, Roma Capitale, Sapienza Università di Roma, inaugura la mostra: 

  “Karol Wojtyla ed il dialogo interreligioso: incontri con le comunità ebraiche, cristiane e musulmane” 
  
Dal 25 marzo al 4 maggio 2014
 

tutti i giorni 10:00 – 19:00 / sabato 10:00 – 20
ingresso 5 euro

Area Archeologica dello Stadio di Domiziano (Piazza Navona)
Via di Tor Sanguigna, 3 – 06.45686100

Rav Elio Toaff accoglie Giovanni Paolo II sul piazzale della Sinagoga, oggi largo Stefano Gaj Tachè, e lo accompagna all’interno: è la prima visita di un papa alla Sinagoga di Roma (13/04/1986)
Fonte: Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma, Archivio fotografico, 50 anni di Rabbinato di Rav Rashì Prof. Elio Toaff al Tempio e mostra, foto n. 30

Ringraziamo vivamente la dott.ssa Silvia Haia Antonucci, Responsabile dell’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma (ASCER), per la sua disponibilità e cortesia e per averci fornito alcune tra le più significative immagini di Giovanni Paolo II, presenti alla mostra: “Karol Wojtyla e il dialogo interreligioso”.

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